A distanza di quasi un mese dal termine della XIV edizione della mostra internazionale di architettura svoltasi a Venezia, la facoltà di Ingegneria Edile-Architettura dell’Università degli Studi di Salerno, con l’ausilio dell’associazione studentesca StudentIngegneria, espone presso l’atrio della cartolibreria C.U.E.S. una mostra fotografica allestita dagli studenti che hanno partecipato con entusiasmo alla Biennale.
Dopo aver visitato con curiosità ed interesse i Giardini della Biennale, l’Arsenale e il centro storico della città e dopo aver documentato su carta e su pellicola le proposte delle storiche sessantacinque partecipazioni internazionali e delle nuove dieci presenze, gli studenti (guidati da importanti personalità accademiche, come Lorusso Angelo, D’Auria Matteo, Baccaro Rosario, Vignuoli Michele, Della Ratta Michela e Arrichiello Flora) hanno concordato, insieme con i propri docenti, di trasferire le proprie impressioni nelle aule, non limitandosi, tuttavia, ad una semplice condivisione orale, ma mostrando ai propri colleghi ciò che, durante il soggiorno nell’incantevole città veneta, ha catturato la loro attenzione.
Il titolo della mostra prende spunto dal tema indetto da Rem Koolhaas “Fundamentals”. L’intenzione vuole essere proprio quella di creare un prolungamento della visita, tangibile con mano proprio nell’allestimento della mostra fotografica,per la quale sono stati riciclati i materiali “fondamentali” delle costruzioni, quali legno e acciaio, per creare una semplice quanto efficace scenografia.
“Fundamentals” vuole inoltre essere il punto di partenza di una riflessione più ampia, concepita durante la visita e nata durante la mostra fotografica: l’obiettivo che si vuole perseguire non è un banale “ritorno alle origini”, quanto un ritorno all’essenza vera e propria dell’architettura, della quale (naturalmente) ognuno di noi può proporre una personale ed originale interpretazione.
Il punto di arrivo che si immagina di toccare è, quindi, una conclusione ragionata e motivata del punto fondamentale sul quale l’Architettura cresce e si sviluppa; che si tratti dei materiali o del rapporto uomo-natura non ha importanza. Il messaggio vuole essere quello di non “fare” l’architettura per l’architettura, ma raggiungere una forma di quest’ultima non fine a se stessa, bensì, come insegnava Vitruvio molto prima di noi, una forma equamente tripartita in «Firmitas, Utilitas et Venustas».
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