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Nuvole d'arte Orange Road: l'amore tra i banchi

17/02/2017

I cari, belli, mai abbastanza goduti e soprattutto mai troppo rimpianti tempi della scuola! L’irripetibile leggerezza di uno spaccato di vita in cui le principali preoccupazioni consistono in un brutto voto o in una nota sul registro; per non parlare del terribile incontro con i docenti, a proposito del quale consentitemi di vantare alcuni memorabili successi raggiunti spacciando la professoressa di educazione fisica con quella di matematica e spiegando le insufficienze come atti dovuti visti i soliti iter burocratici, il cattivo funzionamento dell’istruzione nel nostro paese e simili amenità.
Certo, anche la vita da scolaro comporta i suoi sacrifici, come uscire alla fine della quarta ora e tornare a casa sotto il diluvio arrivando così bagnato che tua madre è indecisa se strizzarti prima o metterti direttamente ad asciugare con il bucato, oppure regalare i sudati risparmi per la merenda, naturalmenti offerti dalla nonna, al distributore guasto su cui nessuno si ricorda mai di mettere il cartello “GUASTO”. Drammi, quando hai 16 anni, ma nemmeno lontanamente paragonabili al vuoto allo stomaco che provi quando vedi la ragazza che ti piace entrare in classe insieme ad un altro; magari sarete sfuggiti ai temporali, il vostro distributore sarà andato sempre bene, i voti saranno stati sempre altissimi o meglio i vostri genitori mai presenti a nessun incontro con i professori, ma di sicuro il vostro cuore non sarà uscito incolume soprattutto dai cinque anni delle superiori.
Lo sa bene Ky?suke Kasuga, Johnny per gli amici delle nostre parti. Studente, 15 anni, da poco trasferitosi in una nuova città e in una nuova scuola, passa i pomeriggi a fantasticare su Madoka (Sabrina), bella quanto introversa che a scuola si mostra spesso sgradevole e inavvicinabile, ma lontana dai banchi è invece una ragazza pacata che riesce a far conciliare con successo alla carriera scolastica, portata avanti con ottimi voti, il lavoro pomeridiano al Cafè.
Confessare i propri sentimenti sarebbe già difficile così, per un timido come Ky?suke, ma visto che gli amori non sono mai abbastanza complicati a completare il quadro arriva Hikaru (Tinetta), amica di Madoka fin dall’infanzia ma al contrario di lei espansiva ed entusiasta, impaziente di scoprire il mondo e con il sogno nel cassetto di diventare un giorno una ballerina, che prima stringe amicizia con il nuovo compagno di classe e poi se ne innamora.
Col passare del tempo Madoka comincia ad avvicinarsi a quel ragazzo un po' strano abbassando le difese. Allo stesso tempo quest’ultimo, che all’inizio aveva accettato la corte di Hiraku solo per poter allacciare i rapporti con l’inseparabile amica, resta sorpreso nel rendersi conto che quella ragazzina un po' immatura sempre pronta a regalare un sorriso non gli è indifferente come pensava. Mentre il rapporto tra le due, irrimediabilmente, inizia ad inclinarsi, per continuare a coltivare la conoscenza di entrambe senza creare malintesi Ky?suke si trova costretto ad utilizzare i poteri ESP di cui è segretamente in possesso.
Ora, devo dire che il vizio dell’infatuazione per la più bella della scuola, chiamatelo pure buon gusto, l’ho sempre avuto anche io, e non starò a raccontarvi dei diabolici piani messi in atto sulle spalle dei miei spesso ignari amici per avere la scusa di affacciarmi nella sua classe dopo che al terzo anno scelte diverse negli indirizzi ci avevano divisi, un po' meno la familiarità con l’esperienza del triangolo amoroso su cui batte la trama del manga, pubblicato a partire dal 1984 in Giappone e solo nel 1994 in Italia sotto l’etichetta Star Comics, ben cinque anni dopo la prima messa in onda di “E’ quasi magia Johnny”, serie animata tratta dal fumetto. Per il fatto di ritrovarci un pezzo di vita tanto cara e altri motivi di carattere più tecnico, come l’eccellente costruzione, l’inserimento di personaggi mai banali e coi tempi giusti come gli amici di Ky?suke, i risvolti familiari raccontati attraverso il difficile rapporto con le sorelle e quello fatto di incomprensioni e rammarico col padre a seguito della morte della madre, considero l’opera di Kazuya Terashima, firmata con lo pseudonimo Izumi Matsumoto un capolavoro, il racconto per eccellenza della generazione con lo zaino in spalla.
Oltre ad essere tra i maggiori successi della storia, “E’ quasi magia Johnny” è famoso anche per essere il cartone animato più censurato di sempre, con interi episodi eliminati, scene di nudo tagliate e dialoghi riadattati per il pubblico italiano. Oltre a restituire la dimensione reale delle pulsioni sessuali assolutamente naturali nell’età adolescenziale, che (ma questo vallo a spiegare ad una cultura che poggia le sue radici su un Medio Evo e un Età Moderna di condanna alla sola idea del sesso) proprio niente hanno di immorale, il manga si distingue anche per quanto riguarda alcuni sviluppi intermedi nella trama e per il finale.
Il film che chiude la serie mostra Johnny adulto che, ormai fidanzato con Sabrina, incontra Tinetta divenuta una stella dello spettacolo e vive una nuova avventura insieme all’amica e alla sua amata. Nel fumetto questo salto temporale non c’è, e la storia si termina senza una scelta.
A voi l’onore di recuperarlo, nella prima edizione o in quella più recente JPop con tanto di Madoka sexy in copertina, e di trarre le vostre conclusioni. In fondo il genio di “Orange Road” sta anche in questo, immaginare che finisca come più ci piacerebbe finisse una storia così, o che fosse finita una nostra qualche tempo fa.
Volete sapere com’è andata a finire tra me e quella ragazza? Mettetevi comodi, è una bella storia. Una mattina davanti la scuola…

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