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Pillole di Games - Dragon Ball Xenoverse

10/03/2015

Lo ammetto, quando Bandai Namco aveva annunciato questo nuovo progetto il bambino che è in me ha incominciato a tirare calci e pugni (si, sono incinto).
Oggi parliamo di ‘Dragon Ball Xenoverse’ , pubblicato da Bandai Namco e uscito qualche settimana fa per playstation 3 e 4, xbox 360 e one e pc.

TRAMA
Ispirato al celebre universo manga creato da Akira Toriyama, questa volta il titolo non propone la classica linea temporale ormai vista e rivista in tutte le salse, ma introduce una storia tutta nuova che stravolge il classico scorrere degli eventi.
Una volta inserito il gioco si verrà subito catapultati nella nuova spettacolare trama dove due misteriosi viaggiatori nel tempo, Towa e Mira, sono riusciti a creare alcune distorsioni temporali nel passato, come parte di un malvagio piano per portare il caos e alterare il corso della storia di Dragon Ball. Con l’aiuto di Trunks, dovrete ripercorrere questa versione alterata della storia con vostri personaggi e intervenire in alcuni eventi cruciali del passato, per ripristinare l’equilibrio dell'universo. Vi ritroverete quindi ad affrontare le battaglie più epiche e famose, sfidando i più potenti guerrieri Saiyan e alcuni dei più temuti nemici, come Vegeta, Freezer e Cell, per decidere le sorti del futuro. Per far si che il passato resti quello di sempre l'unica forza in campo è la Pattuglia Temporale capitanata da Trunks, che trovandosi in difficoltà utilizza le sfere del drago per chiedere al drago Shenron di materializzare un guerriero in grado di aiutarlo. Questo nuovo salvatore sarà ovviamente il vostro l'alter ego, costruito tramite un editor davvero ben articolato.

GAMEPLAY
Tutto questo permette di rivivere sequenze ormai note, in modi completamente diversi, apprezzando anche nuove scene animate realizzate con il motore grafico Havok (motore usato anche per molti Assassin’s Creed e per il primo Bioshock). Per la prima volta dopo tanto tempo, la campagna principale di un gioco di Dragon Ball risulta divertente, godibile, e mai scontata, dettaglio che aiuta a catturare l'attenzione dei giocatori fino alla fine. A questo si affianca una struttura di gioco interessante, che permette di modificare, personalizzare e potenziare continuamente il proprio eroe virtuale, capitolo dopo capitolo, spendendo i punti accumulati dopo ogni vittoria.
La costruzione del proprio lottatore è interessante: bisognerà innanzitutto scegliere la propria razza di appartenenza scegliendo fra Umani, Namecciani, Majin, Sayan e gli stravaganti combattenti del Clan di Freezer, ed il sesso. Tutto questo va fatto però valutando le abilità di ciascuna combinazione. Non passerà molto che l’idea di creare il vostro personaggio diventerà subito il vostro principale obiettivo. Ci sono vestiti e abilità di tutti i tipi, veramente lodevole sotto l’aspetto contenutistico, che vi daranno la possibilità di essere identico al vostro protagonista preferito o, diversamente, mischiare le varie figure iconiche che conosciamo.
Non tutto è veramente così bello, purtroppo. Essendo incentrato su un modello da gioco di ruolo, il protagonista dovrà crescere di livello e quindi ricevere Punti Attributi che servono per aumentare la propria forza o il proprio vigore. Se da un lato possiamo apprezzare la diversità nel creare personaggi principalmente attrezzati per attacchi a distanza o ravvicinati, dall’altro notiamo come questo comporti una serie di sbilanciamenti nel combat system, che porterà il giocatore ad incorrere nel ‘grinding’. Non vi basterà quindi distruggere il nemico con i pugni, a volte bisognerà ucciderlo con una mossa suprema o magari finirlo nei primi cinque minuti.
La componente strategica mentre si combatte invece arriva dalla gestione di due risorse, Vigore e Aura: la prima che permette di eseguire rapidi teletrasporti alle spalle del nemico e schivare quindi le sue combo. Accumulando Aura invece si possono eseguire mosse e super mosse speciali, semplicissime da lanciare, basta infatti usare i pulsanti dorsali.
Nonostante il titolo promuova la componente cooperativa come una delle sue principali idee gli scontri di gruppo possono risultare decisamente caotici. Capita quasi sempre che su schermo si crei un caos che tende ad essere poco scenico e c’è la possibilità che molti dei nostri colpi, d’aura o ravvicinati, vadano a vuoto a causa dei colpi dei vostri amici.
Il doppiaggio giapponese e il sonoro si assestano su buoni livelli, ma comunque niente di troppo esaltante.

GIUDIZIO FINALE
Insomma, siamo dinanzi a una produzione disimpegnata che regala al giocatore belle ore di divertimento e può saziare la fame di Kamehameha dopo le ultime mediocri uscite della serie, ma comunque non sarà nemmeno lontanamente paragonabile a quel mostro sacro di ‘Budokai Tenkaichi 3’.

GAMEPLAY: 7
GRAFICA: 7
SONORO: 7
DIFFICOLTA’: 7,5
LONGEVITA’: 8

VOTO FINALE: 7,3

Emanuele Gallo - ExtraTime - - Vai alla Home

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